Tipica espressione del cibo povero delle vallate alpine piemontesi, quella dei gofri è un'usanza che si fa risalire almeno al 1700. Si tratta di cialde croccanti con la tipica trama "a nido d'ape", derivante dalla cottura negli appositi ferri. Nella versione moderna - ma storicamente documentata - proposta da Mauro Dario, la pastella è realizzata con farine multicereali, macinate nel mulino di proprietà, e una volta cotta viene generosamente riempita con prelibatezze di qualità, ad esempio prosciutto cotto o crudo, formaggi locali, verdure oppure cioccolato, miele, confetture. Gli stessi ingredienti si possono gustare nelle altrettanto tradizionali miasse (a base di farine di antichi mais piemontesi) o nel "gofre sbagliato" (cotto al forno).