Nella nuova insegna ci sono i nomi di Guglielmo e Enrico, il figlio, che firma nuovi topping e porta a cinque le generazioni di pizzaioli in famiglia. La qualità della proposta resta la stessa: i pomodori in menu vanno dal San Marzano al Corbarino, più sapido e agrodolce, dal Fiaschello di Battipaglia al giallo Vesuviano; poi tanti presìdi Slow Food, come il sale di Trapani, i capperi di Salina o le alici di Menaica. Si può cominciare con buonissimi fritti, come gli Scugnizielli classici, per poi passare a pizze di gran livello. Ottima la Margherita, ma anche una scelta più ricercata può essere una piacevole sorpresa: fra tutte la Confusion - renderla così equilibrata non dev'essere stato facile - con alici fresche, avvolte nella pancetta e fritte, con radicchio in padella impanato croccante. Menzione speciale per le pizze fritte, dorate e croccanti al punto giusto, dalla Classica, con ricotta, provola e cicoli, alla Maiori, con scarola, fiori di zucca, alici, olive nere e zeste di limone, particolarmente piacevole in estate. Dolci ovviamente partenopei, con babà e sfogliatelle a farla da padrone. Buona la scelta delle bevande, con un paio di opzioni di birra alla spina e qualche bottiglia artigianale, a cui si aggiungono interessanti vini bianchi e bollicine.