Pochi sanno che la stretta lingua di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, sicuramente almeno dal X sec. d. C. e sino a metร del XIX era denominata Pharo anche nei documenti ufficiali del Regno delle Due Sicilie. Come pochi sanno che sino allโarrivo della fillossera la provincia di Messina, che adesso per produzione รจ il fanalino di coda della Sicilia enologica, era insieme a quella di Catania, tra le piรน vitate dellโintera isola.
D'altronde, senza avventurarci in dotte quanto noiose citazioni, che in riva allo Stretto si coltivasse la vite, e con successo, sin dallโantichitร lo attestano autori classici quali, Strabone, Plinio e Marziale, per ricordare i piรน famosi.ย Molto probabilmente la prima connessione semantica tra Pharo e vino nasce intorno al XII sec, quando i monaci basiliani sui resti di un eremo fondano il monastero del Santissimo Salvatore โin lingua Phariโ ovvero nella zona falcata del porto di Messina.
Intorno al monastero, uno dei piรน ricchi della Sicilia, tanto da avere anche un proprio scriptorium, รจ documentato che i monaci coltivassero anche la vite e producessero del vino sicuramente sino al XVI secolo d. C., quando il monastero fu trasformato in fortezza dagli spagnoli. Solo molto piรน recentemente, a metร del XX secolo, comincia ad identificarsi il vino Faro, con lโomonimo villaggio allโimbocco dello Stretto dove in veritร da sempre si coltivava lo zibibbo, mentre lโomonimo vino veniva prodotto su tutte le colline che fanno da cornice alla cittร di Messina.
Cosรฌ come da sempre il vino prodotto a Messina nasce da quella che adesso chiameremmo una complantation tra vitigni differenti, nerello mascalese e cappuccio, ma anche nocera, nero dโAvola, rigorosamente coltivati e vendemmiati insieme. Per farsi unโidea di quanto fosse sviluppata e varia la viticoltura nel messinese, giovi ricordare che nel primo disciplinare del 1976 era possibile utilizzare persino piccole percentuali di sangiovese e barbera.
I vitigni nocera e โfrancisaโ, come da toponimo locale, sono alla base dei due vini rari di questa puntata, il primo lo ritroviamo nellโaffascinante Ilnรฒ 2021 dellโazienda Bonavita, mentre il secondo nel Santa.Nรฉ 2012, un vino dal numero limitatissimo di bottiglie dellโazienda Palari.
Vini Rari. Due rossi di Sicilia da conoscere