Davvero piacevole l’atmosfera di questo locale, che si potrebbe definire “una trattoria di pesce”, un posto carino, informale, con una proposta culinaria che rivaluta anche le specie ittiche più povere diventando pop e accessibile. Cucina a vista, sale interne dal look minimal contemporaneo, un’ultima sala-corridoio, dal lungo tavolo conviviale (spesso prenotata per cene di lavoro), pareti tutte a scaffali di legno e sacchetti-decorazione, la terrazza sulla via - animatissima - in stagione. Si gustano battuta di gambero crudo con mango piselli e lime; polpo tiepido con pomodori, ceci, agretti e olive; frutturine, ottimi tajarin con calamari a spillo, i plin di mare (un occhio al Piemonte e uno al pesce). Da provare (e magari da convidere come antipasto) le pizze al padellino e le focacce: un must quella con polpo, stracchino, patate, olive, pomodori confit e origano, un abbinamento particolarmente sfizioso. Semifreddi alla frutta di stagione (interessante quello alle ciliegie), tarte tatin e crostatine per finire. Vini (anche al bicchiere) e birre artigianali, servizio veloce e amichevole. Poi magari, a fine serata, per il bicchiere della staffa si passa al vicino Lanificio (stessa gestione, vedi).
Le migliori trattorie sono contraddistinte da 1,2,3 gamberi, a seconda del grado di "eccellenza".