Trentadue anni, un'insana passione per il rock, una sana per la cucina. O viceversa. Fatto sta che Raffaele (Lele per tutti) Murani, pur giovane, già spadella da tempo, si è formato in giro per l'Europa e poi, secondo copione frequente, è tornato a casa per aprire un locale tutto suo, faro nella nebbia in una città che stenta a smarcarsi da una ristorazione senza infamia e senza lode. Cuore contadino e mente sveglia e aperta per la sua proposta smaliziata senza troppi rischi, dove molti prodotti arrivano dall'orto di proprietà e le rivisitazioni del tipico sono garbate, corrette e non banali. Esempi? Il carpaccio di baccalà (cui è dedicato uno dei tre menu degustazione, da 30 e 35 euro, e da bonus) con arancia aromatizzata alla grappa, la parmigiana di melanzane su crema di pomodoro (completata con un giro di extravergine "della casa"), i troccoli con pesto di bietole e ragù di sgombro. D'estate, nello spazio all'aperto (bonus) si fa aperitivo di mare, con calici e assaggini ad hoc. La carta dei vini, territoriale ma non limitata, il servizio cortese e un ambiente semplice, curato e confortevole completano la già piacevole sosta.