"Il" Donizetti è un posto fuori dal tempo e insensibile alle mode che si addice a una città come Bergamo, decisamente poco rivoluzionaria ma che apprezza cibo e vino. Da qui un approdo sicuro per chi non cerca originalità e vuole fermarsi in un luogo rilassante, ben gestito dalla famiglia Locatelli, che in quattro decenni ha costruito e rinnovato una notevole cultura del buono. All'interno l'atmosfera piacevolmente rétro, all'esterno il fascino della Città Alta: sedersi all'aperto a uno dei tavoli del portico rinascimentale mette subito di buonumore e fa perdonare (in parte) un servizio che deve recuperare i precisi standard di un tempo. E' un locale-istituzione, insomma, che non delude dalle 11 alle 23 con aperitivi ("rinforzati" solitamente), pranzi e cene all'insegna della qualità. Sempre pronti taglieri di salumi e formaggi (raffinati e non solo italiani) insieme a sfizi vari come il foie gras, e poi piatti caldi che fanno parte del repertorio territoriale, molto gradito anche dai turisti: la polenta in più versioni, i casoncelli alla bergamasca, la guancia di vitello, i dolci, semplici e golosi. Se la cucina resta valida (ma non ci dispiacerebbe una "rinfrescata" nella carta e nell'esceuzione), sulla cantina si può unicamente fare i complimenti ai Locatelli: sogno per un wine lover, è la vera attrazione del posto, in grado di rendere felice qualsiasi appassionato con centinaia e centinaia di bottiglie di gran pregio, di annate rare, dall'Italia e dal resto del mondo, in una selezione non banale. Sono disponibili per la degustazione in sede o per la vendita al pubblico, con ampia presenza di grandi formati, mezze bottiglie, vecchie annate. Franciacorta e Champagne dominano, ma non manca una sezione di vini bergamaschi, come è interessante la lista dei distillati che spazia dai tequila ai whisky giapponesi.