L'arrivo di Niko Romito a Milano, in uno degli alberghi più eleganti della città, ha rappresentato una delle migliori novelle degli ultimi anni per i gourmet locali. Lo chef abruzzese dribbla qualsiasi sospetto di imborghesimento ritagliando una carta che non tradisce la sua visione rigorosa ma la trasmette secondo codici più accessibili, offrendo una grande cucina italiana contemporanea a un pubblico di autoctoni e di stranieri. Essenzialità nel lusso, quindi: zuppa di parmigiano, carciofi, bieta, menta e verza, dei semplicissimi eppure apodittici spaghetti al pomodoro, la sogliola alla mugnaia, lo stracotto al Barolo con purea di sedano rapa, le sfoglie soffiate, cioccolato bianco e caramello salato. Menu condivisione a 120 euro a persona, mentre in stagione quello dedicato al tartufo viene 300. Magnifica la colazione, con una carta apposita a 45 euro. Servizio molto attento, carta dei vini notevole con possibilità di pairing a 50 euro.