Un claim (cucina popolana) onorato appieno. Fabio Cardilio, chef legato alla migliore tradizione gastronomica cittadina, propone piatti ricchi di storia e memorie. Il locale abita una ex vecchia valigeria primi 900 che ha mantenuto intatto il fascino dei negozi della Belle Époque. In estate è possibile mangiare lungo l'asse pedonale di Via Vittorio Emanuele. La cucina, a vista, ogni giorno propone "speciali" (spesso dotati di una marcia in più). Lumache madonite con finferli, o la classica degustazione di antipasti (sunto del celebre street food di Palermo, con caponata, sfincione, sarde a beccafico) come start. Poi spaghettoni burro e alici di Cefalù con origano fresco; ravioli con ricotta al quinto quarto; anelletti al forno. Per secondo, capocollo di maiale nero al carbone o salsiccia al ceppo di Linguaglossa "alla vecchia". Cannolo, cassata o zuppetta agli agrumi a chiudere. In sala Umberto De Simone, encomiabile nella figura dell'oste. Menu da otto portate a 38 euro.
Le migliori trattorie sono contraddistinte da 1,2,3 gamberi, a seconda del grado di "eccellenza".