Pescato di Anzio, vini naturali, design e uno stile che - in cucina come in sala - riflette un certo mood contemporaneo. Con piatti (in cucina Enrico Camponeschi) che poco o nulla riflettono la tradizionale cucina di mare in salsa capitolina, ma preferiscono declinare suggestioni eterogenee, tra acidità, contrappunti e contaminazioni tra ingredienti - anche di terra - e tecniche diversi. Siano da esempio il crudo di manzo, granita all'ostrica, mela verde, estratto di lime e cetrioli, o il risotto scampi, animella, limone e fondo bruno. Due percorsi degustazione (a 65 e 80 euro) e una carta che varia spesso. La proposta incuriosisce e diverte, anche con la pasticceria di Giulia Fusillo. Si beve, e anche bene, pescando (anche per la vendita) da una carta moderna e sensata.