Il piccolo bancone fa tendenza, l'atmosfera spinge più al bistrot che all'osteria, ma il nuovo approdo del cuoco-surfista Federico Sisti (vedi insegna, il suo look e i dettagli nelle sale) ha uno stile da ristorante. Considerando pure il taglio serio della parte tradizionale (mondeghili, tagliatelle con il ragù di vitello, il pescato del giorno) e la spinta quasi ruvida dei piatti con il tocco personale. Dalla testina di maiale aromatizzata al gin Nostradamus alle animelle di vitello alla milanese con maionese allo yuzu kosho sino al diaframma di giovenca, zucca arrosto e cime di rapa. Non sono per tutti, ma il riccionese si è fatto una clientela fedele nelle prime esperienze milanesi e i neofiti spesso entrano a farne parte. Piccola cantina e servizio giovane.