LA VIGNA | Palizzi si trova nella parte più meridionale della Calabria, dove le colline che si affacciano, ripide, sul Mar Jonio, fanno da corona all’Aspromonte. È la frazione di Carcare a dare il nome al vino. Tre ettari di vigna in tutto, coltivati in biologico dal 2016. Ci troviamo su terreni bianchi e calcarei, in una zona tra le più siccitose e al tempo stesso, più ventilate del sud Italia. Qui una dozzina di anni fa, a circa 250 metri d’altitudine, esposto ad est - nord/est Filippo Brancati ha impiantato, un vigneto di chardonnay convinto che questo vitigno si sarebbe ben adattato alle caratteristiche pedoclimatiche della zona assorbendone le peculiarità. E così è stato.
LA PERSONA | Filippo Brancati, è nato e cresciuto a Palizzi, qui ha sposato Nadia, prima di trasferirsi in Veneto, dove ha vissuto gran parte della sua vita, diventando un imprenditore di successo senza mai perdere le sue radici calabresi. Una scelta di cuore lo ha spinto a tornare in Calabria e riprendere, come i suoi avi, a produrre vino sulle scoscese colline terrazzate, affacciate sullo Jonio. Filippo è mancato due anni fa, ma a continuare con lo stesso impegno e passione, quella che considerano ormai una missione, sono la moglie Nadia con i figli Marika e Massimo.
IL VINO | Ci rendiamo conto che potrebbe apparire molto singolare scegliere proprio uno chardonnay per parlare della nouvelle vague dei produttori calabresi, ma a convincerci di questa scelta hanno giocato due fattori. Si tratta di un vino di rara e raffinata originalità, lontano dagli stereotipi di uno chardonnay del sud nonostante i quasi sei mesi in tonneau sur lies. È poi un vino elegante, dal caleidoscopico bouquet, iodato e dai nitidi sentori floreali di olmaria, helichrysum, corbezzolo, agrumi e menta. Leggiadro e affilato al tempo stesso il sorso che, senza sbavature, si distende bene spinto dall’acidità, e rimane armonico e persistente.