Centralissimo, segreto quanto basta e sempre un riferimento nel panorama torinese, è un social club (si deve fare la tessera) ricavato in un tipico "infernotto", con gran bancone, le botti a rievocare le antiche Vermuterie. Atmosfera, luci soffuse, spesso jazz live, il Mad Dog, voluto e coordinato dal general manager Matteo Rebuffo, vede al bancone come head bartender Matthias Montesano, giovane talento italo-francese. Si viene per godere di ottimi cocktail classici, dei caratteristici drink invecchiati in botte e di quelli realizzati "su misura", anche analcolici, ma non mancano naturalmente molte novità. La carta 2020-2021 segue il motto "Always simple, never basic". Niente decorazioni, ma essenze alimentari di un'azienda toscana per coinvolgere l'olfatto, solo ghiaccio cristallino, descrizioni volutamente essenziali. Tra i tanti ricordiamo l'MRM (Mezcal, liquore di rabarbaro e menta, spray di essenza al cedro) e il Barkada (rum, Amaro Montenegro, Fernet Branca, Sherry, spray di essenza al mandarino). Abbinamento food in collaborazione con i migliori locali di via Maria Vittoria, una delle nuove strade del gusto cittadine, e un'attenzione speciale all'eticità dei prodotti, plus non da poco di questi tempi. Prenotare.