Tappa obbligata per i turisti in visita e indirizzo nel cuore dei torinesi, dal 1763 questo locale davanti alla Chiesa della Consolata è uno degli emblemi cittadini, tempio della tradizione e della sua storica bevanda, cui è dedicato anche il nome. Tra specchi, marmi e boiseries si gusta un bicerin sempre interpretato a regola d'arte, talmente buono da essersi guadagnato nel tempo una lunghissima schiera di fan tra cui tanti nomi illustri, da Cavour a Nietzsche, da Mario Soldati a Umberto Eco, che lo cita persino nel romanzo "Il Cimitero di Praga". Gesti sapienti e un grande lavoro artigianale caratterizzano anche altre specialità, come la strepitosa cioccolata in tazza, preparata ancora "all'antica", in grandi paioli di rame, o il magistrale zabaione, delizioso pure nelle versioni al Marsala e al Passito di Caluso. Si accompagnano con l'immancabile torta Bicerin, i "bagnati", tipici biscottini da inzuppo (paste di meliga, torcetti, krumiri) o un toast al cioccolato. Un rito da concedersi quello della "merenda regale", chi invece volesse bere qualcosa può contare su vermouth, ratafià e Punt e Mes.