Ventata d'aria fresca "made in Milazzo". Il giovane chef Giacomo Caravello, nato e cresciuto qui, ma con esperienze in Italia ed Europa (importantissima quella al Signum con Martina Caruso), ha sensibilità speciale per combinazioni non scontate, abbinata all'amore per materie di rango a filiera corta (il pesce arriva dalla pescheria omonima, le verdure dai campi bio di Tripi e Castroreale, i formaggi dai Peloritani, le carni dai Nebrodi) che convergono in creazioni come i fusilli in succo di fico d'India fermentato e la sua pala o rivisitazioni di classici come i tagliolini, limone e burro fuso fumé. Si sceglie alla carta, o tra il "Taste", 4 portate 50 euro, "Be Classic", 5 a 65 euro, e il "Balice", 8 passi a 90. Oltre 200 etichette italiane e alcune internazionali in cantina. Cortesia.
Da "Resto al Sud"
Giacomo Caravello, milazzese, è stato a lungo il sous chef di Martina Caruso al Signum, ma allo scoccare dei trent’anni ha deciso di rientrare a casa e tentare l’avventura da solista. Il suo progetto è questo elegante locale nel centro di Milazzo, a pochi metri dall'imbarco degli aliscafi, nel quale è affiancato dalla sorella Manuela, in sala, e dai fratelli La Cava, Alessandro e Salvatore, rispettivamente sous chef e sommelier. Questa avventura, intrapresa in quel che fu un supermercato (lasciamo all’immaginazione le fatiche del cantiere), ha preso vita in un locale illuminato da grandi vetrate, con tanto legno e marmo, dal respiro metropolitano e dall’ispirazione nordica, con un bellissimo giardino interno. La cucina è a vista e la proposta molto personale. Si attinge dal territorio, sia per quanto concerne gli ingredienti che per le lavorazioni, una su tutte quella che dà il nome al locale: la balìce è, infatti, un metodo di conservazione del pesce azzurro tipico di Milazzo, tecnica antica, ma praticamente scomparsa, utilizzata soprattutto per il tombarello, che viene messo sotto sale e pepe per oltre un mese per poi essere servito con olio, aceto e pane. Giacomo, che ha ben compreso come tanta modernità stia nel recuperare le proprie radici, ingentilisce il pesce così preparato con il burro di Normandia per condire dei tagliolini di pasta all'uovo imperdibili. La selezione delle materie prime in generale è molto attenta, qui ci si rifornisce quasi esclusivamente da pescatori locali che portano avanti un tipo di pesca artigianale e sostenibile; stesso discorso per le verdure e per la carne, che arriva da una macelleria sull'Etna. Curate le scelte alla base della cantina, le etichette spaziano tra Sicilia, Italia ed estero, con una predilezione per Francia e Germania. A Milazzo c'è decisamente una ventata d'aria fresca.
Il protagonista: Giacomo Caravello
Inaugurazione: Luglio 2019
Tre piatti imperdibili: Tagliolini Balìce; Fusilli in succo di fico d'india fermentato e la sua pala; Scorfano alla ghiotta