Non è stata una ripartenza semplice per quello che era diventato - e rimane - un riferimento per la visione diversa e l'alto tasso di internazionalità. L'insegna è tornata ai livelli di un tempo grazie a Lorenzo Sirabella, allievo di Enzo Coccia, che ha talento ed esperienza da vendere. Rimesso in assetto il servizio e il bancone bar, dove molti si siedono, oltre che nel dehors, per un aperitivo rinforzato, ha pure studiato un valido cocktail pairing in alternativa al vino. In quanto alla sua napoletana (impasto da un blend di farine tipo 0 e 1, lievitazione 48 ore e cottura in forno a legna per un minuto a 400 gradi), è particolare per Milano per via di un cornicione medio e di un topping poco carico e perfetto. Le focacce classiche e quella ripiena di pastrami (un gioiello) escono dal forno elettrico, mentre da quello a vapore i "cubotti" e la focaccia dolce per il tiramisù, che accanto a gelati e sorbetti fatti in casa figura tra dessert che non deludono mai. Tornando ai topping, tra i più coraggiosi ma centrati: cassouela, funghi e tartare, o Quattro Formaggi e castagne. E ci sono ancora i condimenti extra per arricchire una delle Margherite, con prodotti al top.