Menu scritto a mano sulla lavagna ("che se magna oggi"), tavoli in legno, sedie impagliate, i ritratti di Anna Magnani e Alberto Sordi, insieme alla maglia-icona di Totti incorniciata. Aggiungete le etichette delle migliori aziende laziali (ma c'è anche la birra artigianale regionale) e piatti romani doc – in dosi decisamente abbondanti – e voilà, ecco un angolo della Capitale a Torino, creato dallo chef e patron Danilo Pelliccia. Il 90% delle proposte è di cucina romana, appena un po’ alleggerita. E con una particolare attenzione alle materie prime, sempre di qualità. Troverete i grandi classici, carbonara (preparata con mezzi rigatoni, guanciale e pecorino), amatriciana (d'estate in una versione alleggerita con pomodorini della piana vesuviana), cacio e pepe (anche nella variante con cicoria), gricia. E ancora, la minestra di broccoli e arzilla, l’anguilla in umido, la pajata, la coratella, la coda, la trippa fritta, il maialino porchettato al forno, le polpette... Piatti di tradizione che richiedono una grande lavorazione tecnica, tempo e tanta esperienza. Dessert fatti in casa secondo giornata; servizio cordiale e informale; piacevole cortile interno. Ricco menu degustazione a 30 euro, vino della casa incluso. Il locale ha molto successo, quindi meglio prenotare, specie nel fine settimana.
Le migliori trattorie sono contraddistinte da 1,2,3 gamberi, a seconda del grado di "eccellenza".