Non più Pastificio, ma Ex Pastificio: quelle due lettere nell'insegna stanno a significare che ora le cose sono cambiate. Diversa la proprietà, diversa l'offerta gastronomica. Quel che è rimasto, invece, è la struttura con il grande bancone (marchio di fabbrica di Roberto Lioni, architetto che ha firmato il primo Pastifico) le lampade dal sapore industriale e quell'atmosfera che fa tantoNew York degli anni '40. Oggi il focus è sulla cane (di diverse varietà e provenienze, anche in versione dry age, con tanto di beef boy pronto a guidare la scelta) cotta e cruda. Con una selezione di tartare (di manzo, selvaggina, pesce) e piatti che piaceranno ai canivori (come gli spaghetti aglio nero, olio e battuto di manzo), ma non solo. Da bere vino e cocktail. Controllate bene prima di prenotare: nel nuovo corso il ristorante si trasforma anche in spazio eventi con musica live.