Il teatro è a due passi, e la vicinanza sembra aver trasmesso un che di artistico anche allo stile del locale, sia in cucina che negli ambienti, eleganti e affrescati. Si respira entusiasmo ed energia, con tre cuochi reduci da esperienze diverse uniti qui in un progetto ben riuscito: ridar vita a un ristorante storico, ma che aveva bisogno di una bella ventata di novità. La proposta gastronomica a prima vista può risultare non così originale, con qualche influenza transalpina che affiora, ma è ben eseguita, sicura nella tecnica e nella scelta di ingredienti di qualità. Tra i piatti, l'animella alle mandorle; gli spaghetti al vin jaune e Comté; la sogliola alla mugnaia. Menu di 6 portate a 80 euro e 8 a 100. Servizio attento e curato, carta dei vini intrigante e cosmopolita.