Tra le mille doti di Massimo Bottura c'è di certo la capacità innata di sorprendere, trovare chiavi ai limiti dello stupore assoluto. Così, nel cuore del cuore di Firenze (e d'Italia) ecco la Gucci Osteria meno tricolore' in apparenza, calamita per un pubblico in gran parte straniero, e che non lesina su piatti e pairing di una cantina seria' e ben gestita. Del resto l'unione di due griffe come Gucci e Bottura non poteva che portare a un posto di fascino, curatissimo, dal servizio attento e orgoglioso di lavorare in una sala super trendy. Il rinforzo dell'esperto Taka' Kondo ha regalato alla cucina già ben guidata dalla compagna Karime Lopez una visione ancor più aperta, in cui convivono (brillantemente) ingredienti e tecniche di tutto il mondo. Così la palamita adriatica riempie la tostada di mais viola, la pancia di maiale di Cinta Senese finisce nel Taka Bun. E il meglio del nostro Paese brilla in abbinamenti arditi (chianina, tartufo nero, Brunello e caviale) o in ricette (quasi) integraliste (la pasta mista in brodo di calamari) ma firmate da italiani acquisiti. L'impronta di Bottura, però, si sente eccome, e fa parte del biglietto. Due i menu (Il mondo attraverso i nostri occhi e Vieni in Italia con noi) per un'esperienza unica già dalla location.