Ci sono fasi, nella vita e nella cucina di un cuoco appassionato e ambizioso, che balzano, per così dire, agli occhi e al palato. E per Andrea Antonini - voluto qui con lungimiranza dal tycoon dell'Hassler Roberto Wirth, prematuramente e improvvisamente scomparso a giugno 2022 - il momento è uno di questi. Per il determinatissimo executive chef dell'Imàgo (assistito, grazie alla regìa di Marco Amato, dalla sponda di una sala tra le meglio gestite della piazza e del Paese) c'è stata la prova, decisiva e senza paura, del debutto; poi quella della forzata sobrietà, imposta dalle circostanze pandemiche, gestita con tanta bravura e incisività da attirare strameritati riconoscimenti. Ora la fase è quella, rutilante e scoppiettante, della voglia di fare e dimostrare altro, e altro ancora. E allora ecco il nucleo sodo e compatto della fase precedente frammentarsi premeditatamente, a ogni portata o quasi - concrete e sapide eccezioni lo gnocco al ragù, comunque incrocio di tre sughi, e in parte il raviolo di aragosta rifinito da bisque, tartufo e funghi mediati da diverse cotture - in un caleidoscopio di elementi e servizi complementari, unificati e pilotati dalle due stelle polari di Antonini: l'afflato territoriale (una rivendicata "romanità") e la scala d'intensità scandita a salire. E così, dalla composita sfilata di appetizer (c'è pure la porchetta, accanto però a una lattuga ancora in vaso ma già condita da "Caesar's salad") fino alla processione di forme e sapori del "pollo e peperoni" (icastico solo nel nome) è tutto uno scomporsi e ricomporsi, un giocare e - insieme - spingere a caccia di nuovi traguardi e sensazioni. Non facile dunque (ma condotta con classe e acume) la partita dei pairing (vari e di vario peso) affidata al sommelier Alessio Bricoli, cha a sua volta su alcuni piatti ammicca e gioca con delle doppie opzioni. Due i menu: Settimo Atto, 6 passi top dalla lista stagionale decisi dalla cucina (180 euro) e "à la Carte", tre passi liberi a 150 (più 25 per ogni extra). Una, e unica, la cornice: la cui tela è un fiabesco affaccio su Roma.