Si trova al pianoterra di un anonimo albergo, di quelli disegnati per essere scena di una pièce di Arthur Miller. Le Giare è uneffrazione nello scialbo contesto della cinta esterna della città, una sala che potrebbe ospitare tranquillamente un ufficio postale e invece si veste di tovaglie candide che la rendono incantevole. E questa sorta di ribellione formale alla regolarità, alla norma, al già scritto, è pure la cifra della cucina di Antonio Bufi. Lo leggete nei degustazione chiamati anarchie, e pure nei piatti, un susseguirsi di sapori e consistenze in cerca più della sgrammaticatura e della provocazione come via alla libertà espressiva che dellequilibrio. Il cuscus di cavolfiore e mandorla con fragole e gazpacho di datterini, il riso rosso germinato, fragole al forno, senape rustica e cucumarazzo, labalone e il cetriolo alla griglia, il risotto con gamberi gobetti, emulsione al limone, melograno germinato, olio allo shiso, e il tortello ripieno di Parmigiano di Montagna 30 mesi e tartufo estivo con brodo freddo di granchio favollo e humus di gamberi rossi di Mazara: una delle tavole meno tranquillizzanti e proprio per questo più interessanti della zona. In sala ad accudirvi e condurvi lo stile contemporaneo di Lucia Della Guardia, e per bere una delle cantine più divertenti della Puglia.