La sindrome di Stendhal è in agguato, una volta arrivati sul roof dell'hotel e ai suoi tavoli, da cui si gode una vista stupenda e inusuale della città: poi l'attenzione è catturata dai piatti di Marco Migliorati, chef e autore di una carta non immensa, ma ben centrata per ingredienti di territorio e realizzazioni contemporanee. Il servizio si sviluppa in maniera diversa durante il giorno, con finger che accompagnano i cocktail e un light lunch per appetiti veloci. A cena sfilano invece i piatti forti (risotto al limone, capperi, salvia; battuta di manzo al coltello; e tra i dolci, davvero validi, mousse al cocco, sablè alla vaniglia, ganache montata al passion fruit e salsa esotica). Servizio puntuale e professionale, ma non asettico. Carta dei vini centrata s nomi famosi, con qualche digressione sui piccoli produttori.