Buona posizione (centrale, ma non a traffico limitato e con parcheggio nei pressi). E cura palese nel servizio. Chef Mario Quarta, sul filo dei 30 anni, ha però già solida esperienza maturata in Piemonte e in Francia, alla corte di Georges Blanc, con ruoli di peso sia in cucina che in pasticceria. Lo stile fonde nuance internazionali e contaminazioni cilentane. Ottime le materie prime, con fornitori scelti tra Sapri e Pioppi dove la proprietà gestisce da anni un secondo locale. Piccole entrée di benvenuto; pane, grissini e taralli della casa. Eleganza e delicatezza nei piatti (il cocktail di scampi abilmente reinventato, le "eliche allo sgombro fumé, pesto di broccoli, aria di latte di bufala e taggiasche) e spazio per raid vegani come la carota in 5 cotture. Bei vini (e tanti Champagne). Meditati dessert, e amabili "coccole" a fine pasto.