Wisteria - ovvero glicine in inglese - ha fatto tutto di corsa, in meno di due anni dall'apertura fino al successivo cambio di chef. Due menu degustazione (uno di 5 e l'altro di 8 portate) con, ad esempio, il trancio di cernia, con zuppetta di mandorla e marmorizzata con il succo e i pezzetti di scalogno nero, o il bianco, verde e nero di seppia, con crema all'aglio gentile, aglio orsino e nero di seppia, cubetti di latti di seppia e pickle di lime, zotolo crudo e verbena o ancora il risotto all'aglio nero e cocco. Insomma, una cucina spavalda, creativa, che parte dal territorio e vola lontano, per idee e ingredienti. Il bello è che tutto è contraddistinto dalla calma assoluta di un luogo veneziano, raro per silenzio e rilassatezza, e di un giardino che guarda il canale scorrere lento. Una vera coccola per i sensi e il palato. A completare il tutto un servizio adeguato e una carta dei vini all'altezza della cucina.