LA VIGNA | Siamo a Poggiobella di Farneta, a metà strada tra Montepulciano e Cortona, in un’area collinare chiamato il “chiuso di Cortona”. Senza tanti giri di parole, il territorio italiano più vocato per il syrah. Le viti sono coltivate seguendo rigorosamente i principi della biodinamica, rame e zolfo vengono utilizzati solo quando estremamente necessari. Le uve per l’Apice arrivano dal vigneto dei Canonici, maturano 24 mesi in ceramica per poi riposare due anni in bottiglia. Prodotto solo in annate ritenute all’altezza: un vino raro al quadrato.
LA PERSONA | L'azienda nasce dal desiderio di riuscire a produrre un syrah nel solco della tradizione contadina familiare. Sono state messe a dimora i cloni e le selezioni del vitigno, scelte nella valle del Rodano. La gestione del vigneto segue principi del tutto naturali che regolano anche il lavoro in cantina, sicuramente poco interventista. L'azienda è diventata quindi un laboratorio sulla sostenibilità agricola, estesa anche alla coltivazione dei cereali, degli ortaggi e dei frutti e all'allevamento degli animali. In 20 anni Stefano Amerighi è stato un vero pioniere della crescita e dello sviluppo del syrah nella zona di Cortona. Sensibile al confronto critico e alla discussione, ha proposto una visione territoriale nuova, coerente ed affascinante, alimentando confronti stilistici articolati e stimolanti.
IL VINO | Pronti all’assaggio e stiamo già passeggiando in un bosco tra sensazioni scure e invitanti: hummus, foglie bagnate, corteccia di pino. Poi cacao, frutti neri maturi, sfumature di ginepro e pepe nero. La bocca è un vero portento. L’ingresso parte lento, per poi accelerare vibrante e netto, con una progressione del sorso che si alleggerisce con le note balsamiche in chiusura e che non sembra avere mai fine. Una scossa di sapore e freschezza che chiama la tavola con un’intensità rara. La bevibilità è già altissima ora, ma ha tutto per invecchiare con grazia in bottiglia per almeno 15 anni.