La rucola, che pianta straordinaria! Qui a Trani si trova ovunque, tra gli ulivi e tra le frasche. È ricchissima di aroma, crea un amaro di fondo strepitoso, perfetto per la nostra pasta. Ne mondiamo un mazzetto, a noi interessano le foglie, perché il gambo è molto coriaceo.
In questa ricetta non usiamo la rucola a crudo, coprirebbe gli altri sapori, per questo la lessiamo. Dopo aver portato a bollore una pentola di acqua salata, ci caliamo dentro la rucola e la pasta di grano duro. Diamo una smucinata e copriamo per tre quarti con il coperchio.
Nel frattempo prepariamo il fondo: in una padella larga facciamo scaldare un cucchiaio di olio extravergine. Prendiamo i pomodorini sott'olio (io ho degli stupendi ciliegini fatti in casa da mia cognata, che dolcezza!), diamo un'acciaccata con la forchetta, li versiamo in padella e li cospargiamo con un pizzico di origano, senza esagerare. Aggiungiamo un bel pezzo di peperoncino e uno spicchio d'aglio senza sederino e senza testolina. Questo è un sugo assolutamente dietetico, non c'è soffritto, tutto cuoce insieme molto dolcemente.
Appena la pasta è pronta, la scoliamo con tutta la rucola dentro il sughetto. Facciamo tirare un po' l'intingolo e, mentre mantechiamo, aggiungiamo una bella scagliata di ricotta salata.
Saltiamo velocemente con qualche acrobazia e spegniamo il fonello. Un piccolo vezzo ci suggerisce di guanire il piatto con due foglioline di rucola e, naturalmente, un goccino di olio a crudo. Test: è impressionante quanto la semplicità sia premiante.