Con le violette di Longobardi prepariamo una millefoglie "calabresella" e iniziamo tagliando le melanzane a fettone spesse circa un centimetro in senso orizzontale.
Dentro una ciotolina rompiamo le uova, ci mettiamo un pochino di sale grosso, un nonnulla di 'nduja e diamo una bella sbattuta con la forchetta per mescolare il composto e renderlo tutto omogeneo e spumoso.
Facciamo scaldare dell'olio in padella, infariniamo le fette di melanzane, le passiamo nell'uovo e le friggiamo. Quando sono belle dorate da entrambi i lati le scoliamo e le teniamo da parte.
Affettiamo sottile il formaggio di capra a pasta filata perché deve sciogliersi in cottura e iniziamo a comporre la nostra millefoglie partendo dalla base. Con un filo d'olio ungiamo bene i bordi e il fondo di una pirofila e per insaporire il nostro loschissimo intruglio adagiamo in basso pure un paio di fettine di lardo tagliato molto sottile.
Quindi iniziamo con il primo strato di melanzane fritte, disposte una accanto all'altra; sopra cospargiamo un po' di sale grosso e poi le fettine di formaggio. Continuiamo con un altro strato di melanzane fritte, di nuovo sale grosso e formaggio.
Chiudiamo la millefoglie con un ultimo ripiano di melanzane, cospargiamo con qualche pezzettino di lardo e in cima mettiamo ancora del sale, una spolverata di pangrattato di frisella, quattro o cinque gocce di 'nduja (senza esagerare!), un goccettino di olio e infoniamo a 200-250 gradi per i primi dieci minuti, poi abbassiamo la temperatura 180 gradi per altri 20-35 minuti. È il momento di fare un test. "Oh, 'sta melanzana è buona sul serio! Grazie a Longobardi e alla Calabria. Buon appetito!".