I crauti fermentati sono pronti da mangiare, vanno solo ripassati in padella con un po' del loro sughetto. Dentro c'è già alloro e ginepro, noi aggiungiamo anche un po' di cumino, una noce di burro, un giro d'olio e via sul fuoco a farli insaporire. Io amo accompagnare i crauti con queste tipiche frittelle di patate. Prendiamo due patate abbastanza grandi, già lessate e sbucciate. Le schiacciamo con una forchetta in una terrina, unendole a sale grosso, burro fuso (un paio di cucchiai), un nonnulla di cumino, un rosso d'uovo e una spolverata di farina. Mescoliamo bene e compattiamo l'impasto. A questo punto ci sporchiamo le mani con un po' di farina, dividiamo in tre parti le patate schiacciate e formiamo delle frittelle con le mani, facendogli con il coltello una spaccatura al centro. Abbiamo già messo a scaldare in padella abbondante olio di semi per friggere: con l'aiuto di una spatolina poggiamo le frittelle nell'olio. Aspettiamo che si dorino e le giriamo. Una volta pronte, le scoliamo dall'olio e con un movimento disinvolto le mettiamo prima su carta assorbente e poi su un piatto da portata, tutte da una parte belle asciutte, e sull'altro lato adagiamo i crauti. Ustionano, ma proviamo comunque a fare il test. Sono s-t-r-a-t-o-s-f-e-r-i-c-h-e.