"Il lampredotto, una magnificenza fiorentina come l'arte, la cultura ne vogliamo parlare? No, mangiamocelo! Come al solito personalizzeremo un po' la ricetta originale, ma rispettando il lampredotto proveremo a dargli un piccolo valore aggiunto". Innanzitutto è necessario terminare la cottura del lampredotto e fare in modo che si insaporisca per bene in un buon brodo, quindi lo mettiamo in una pentola, lo copriamo con l'acqua, aggiungiamo sedano, carota e cipolla e lo facciamo cuocere per almeno un'ora e mezza. Trascorso questo tempo lo scoliamo bene, gli diamo una strizzatina e lo lasciamo un po' raffreddare. Nel frattempo prendiamo una fettona di pane e la priviamo della crosta, la tagliamo a metà e ne facciamo due crostoni che faremo rosolare in padella con un goccio d'olio a fuoco vivace. Quando saranno belli fritti e dorati li immergiamo velocemente nel brodo dove è stato cotto il lampredotto, diamo una "scolata rapida" e li sistemiamo sul piatto. Li condiamo in superficie con un filo d'olio e un trito fino realizzato sminuzzando la scorza grattugiata di mezzo limone e le foglie di menta. A questo punto prendiamo il lapredotto, lo tagliuzziamo, lo condiamo con sale e pepe e lo adagiamo sopra i crostoni ancora caldi. Finiamo con un goccio d'olio e vediamo che succede... "Solo a guardare questo piatto mi si squagliano le tonsille è celestiale!".